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Glenn Fogel Il settore del turismo è stato duramente colpito dalla pandemia e Booking.com  ha così deciso di dare in outsourcing il suo servizio clienti a Majorel. Un’operazione chiaramente volta a ridurre il costo del lavoro.

L’annuncio è stato dato durante una videochat con tutti i dipendenti coinvolti nell’operazione dal chief executive officer del gruppo, Glenn Fogel.

Fogel ha spiegato che 12 dei 14 centri per la customer experience sparsi in Europa, Asia-Pacifico e Americhe passeranno a Majorel. Majorel  è una società lussemburghese con cui Booking già collabora e che è specializzata nella gestione dei clienti.

Resteranno all’interno del gruppo solo gli uffici di Amsterdam nei Paesi Bassi e Manchester in Gran Bretagna.

 

I (pochi) dettagli dell’operazione con Majorel

Majorel logo

Trading sicuro ha ottenuto il documento distribuito ai dipendenti dopo l’annuncio di Fogel sono contenuti i dettagli sull’operazione. Questa dovrebbe concludersi nel secondo trimestre di quest’anno e più precisamente nel mese di maggio.

Ai lavoratori che passeranno sotto Majorel, che è una joint venture fra il gruppo marocchino Saham e la tedesca Bertelsmann, verranno garantite le stesse condizioni economiche (ad eccezione del Booking Benefit) per sei mesi. Dopo di che nulla si sa.

Resta difficile da immagine che una società che ha aperto le proprie sedi in Paesi dove il costo del lavoro è basso abbia intenzione di mantenere standard di stipendi europei.

Il numero uno della società quotata sul Nasdaq non è però entrato nei dettagli tecnici e legali. Anche perché le leggi per la tutela dei dipendenti sono diverse da Paese a Paese.

Se in quelli anglosassoni è possibile utilizzare la formula “fire and rehire”, cioè “licenzia e riassumi” (a nuovi e peggiorative condizioni), in altri non è una strada percorribile.

Per esempio nel documento interno di Booking si legge: “Is there an option to choose a Voluntary Leavers Package instead of transferring to Majorel?”, ovvero sono previste delle buonuscite per chi non vuole passare a Majorel.

La risposta è negativa: “This option would only be available to colleagues based in Shanghai, as is legally required”. E cioè questa opziene è disponibile solo ai dipendenti di Shanghai dove la legislazione obbliga Booking a farlo.

Insomma una conferma di quanto l’intero processo sarà condizionato dalle singole normative nazionali.

Il precedente di “fire and rehire” di British Airways

In Gran Bretagna ha per esempio fatto scuola la scelta di British Airways. Durante la primavera del 2020, per far fronte al crollo del traffico aereo, ha deciso di licenziare 12mila fra piloti e personale di volo per poi offrire loro un nuovo contratto a condizioni decisamente peggiorative sia sul fronte economico che su quello delle condizioni di lavoro.

La compagnia area inglese si è così attirata l’indignazione dei cittadini e della politica ed è ancora oggi impegnata in tribunale in cause intentate dai propri dipendenti.

Non è dunque un caso che in una nota per la stampa la stessa Booking abbia precisato che l’operazione di esternalizzazione del customer service dovrà ottenere il via libera delle autorità di controllo e dovrà passare per un accordo con i sindacati.

 

Le preoccupazioni di dipendenti e clienti

booking.com L’annuncio non ha impensierito più di tanto gli investitori – sul Nasdaq i titoli sono rimasti sostanzialmente invariati – ma ha certamente destato preoccupazioni fra i dipendenti e i clienti di Booking.

I primi temono di perdere il lavoro al termine dei sei mesi di occupazione garantiti da Majorel. Mentre i secondi si domandano se il servizio clienti di Booking resterà sugli stessi livelli anche sotto la gestione di Majorel.

Booking ha infatti costruito il proprio successo anche sull’efficienza del suo customer service. Inoltre, come hanno dimostrato numerosi altri casi analoghi, dare in outsourcing questa attività può rivelarsi un errore sul lungo termine.

Nel breve termine, invece, prevalgono i vantaggi, visto che Booking risparmierà parecchio sul costo del lavoro. E mai come in questo frangente di crisi i tagli del budget di spesa sono i benvenuti

Le prospettive del titolo Booking sul Nasdaq

Booking Per il titolo Booking non si tratta certo di una buona notizia.

È infatti spia delle difficoltà dell’azienda. Molte famiglie hanno deciso di non viaggiare in questi due anni di pandemia e, ad oggi, sono ancora indecise su come comportarsi.

Il venir meno di molte restrizioni gioca a favore di Booking. Però i tagli decisi in questi mesi potrebbe non consentirle di ripartire con il dovuto slancio.

Soprattutto se il passaggio del customer service a Majorel dovesse riverlarsi più complicato del previsto.

Ma nel caso dovesse succedere sarai il primo a saperlo, perché continueremo a seguire molto attentamente l’operazione Booking-Majorel.

Articolo scritto da: Nicola Giunta

Luca Ferrari

Nicola Giunta vive e lavora a Milano, dove si è trasferito a 18 anni per studiare alla Bocconi. Oggi è un affermato trader, specializzato in materie prime e strumenti derivati.

Per scaricare la tensione della sua professione scrive articoli in cui raccoglie, a sangue freddo, le esperienze che vive nella sala trading. Per TradingSicuro.com scrive le notizie, gli articoli sulle obbligazioni e sul trading dell'oro.

Nicola

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