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Digital Lending: La rivoluzione del prestito alle imprese

Il digital lending è un prestito alle piccole e medie imprese erogato da soggetti non bancari. Il digital lending, ovvero prestito digitale,  sta rivoluzionando il settore bancario e capire come funziona esattamente sta diventando sempre più importante. Sarà proprio questo l’argomento dell’articolo.

Digital Lending Parleremo però anche di come molte banche non si siano ancora accorte dell’enorme cambiamento in arrivo, correndo così non pochi rischi.

Ne hanno invece capito le enormi potenzialità le imprese. Ed è proprio questo che rende ormai inarrestabile la rivoluzione. In questo articolo ti spiegherò nel dettaglio:

  • in che cosa consistono esattamente i prestiti digitali
  • quale è la differenza rispetto a quelli tradizionali erogati dagli istituti di credito
  • come fare ad ottenerli
  • quali sono i loro vantaggi per le aziende
  • come diventare un prestatore

Si tratta dunque di un articolo rivolto alle imprese in cerca di un credito, ai privati che hanno dei soldi da parte e vogliono metterli a reddito e alle banche.

Eh sì anche a loro, perché sono sempre a tempo a fare i conti con questo temibile concorrente e prendere, per quanto possibile, le contromisure.

Come funziona il digital lending

Per funzionare, i prestiti digitali hanno bisogno di tre attori:

  • chi chiede il prestito, solitamente un’azienda
  • chi è disposto a prestare i soldi, solitamente un privato facoltoso
  • la piattaforma digitale che fa incontrare domanda e offerta

Immaginate di essere il proprietario di un’impresa che ha bisogno di capitali freschi per finanziare la costruzione di una nuova linea produttiva.

Ebbene, fino a non molto tempo fa aveva davanti a sé due sole strade:

  • tirare fuori i soldi di tasca propria
  • chiedere un finanziamento alla banca

 

Domande Frequenti

  • Cos’è il digital lending?

    Il digital lending è una nuova forma di finanziamento digitale. Chi ha capitale inutilizzato può prestarlo ad aziende in modo molto semplice, inoltre banche sono escluse dal processo di finanziamento. In questo modo si abbassano i costi del credito, senza far scendere gli interessi percepiti dal creditore.

  • Come funziona il prestito digitale?

    A chi vuole investire del denaro, è sufficiente aprire un account su una piattaforma di digital lending e specificare la cifra che si è disposti a prestare. Lo stesso vale per chi è alla ricerca di un finanziamento. Si deve aprire un account e dire quanti soldi si vuole prendere in prestito e per quale scopo.

  • Cosa vuol dire peer to peer lending?

    Peer to peer lending è un sinonimo di digital lending. Tradotto letteralmente significa “prestito da punto a punto”. Questa espressione sta ad indicare il fatto che il prestito è diretto, senza l’intervento di un intermediario che solitamente è rappresentato da una banca.

  • Chi offre il digital lending in Italia?

    In Italia ci sono pochi operatori che offrono il digital lending, ma si tratta di un settore in rapida crescita. Si tratta per ora si operatori non bancari, ma c’è da scommettere che ben presto anche gli istituti di credito capiranno le potenzialità di questo business e svilupperanno le proprie soluzioni.

  • Le difficoltà con i finanziamenti bancari

    finanziamento Il problema con i propri soldi è che spesso non sono abbastanza, soprattutto se il piano di crescita è ambizioso.

    Con la banca i problemi sono ancora più grandi: infatti:

    • Le garanzie richieste sono importanti
    • I tassi di interesse sono alti
    • E i margini di trattativa inesistenti

    La banca sa di avere il coltello dalla parte del manico e fa sentire al povere imprenditore tutto il proprio potere, e non di rado prevedono che l’imprenditore sia disposto a iscrivere un’ipoteca sui propri beni immobiliari.

    Anzi, il più delle volte non eroga affatto il prestito perché preferisce guadagnare vendendo prodotti finanziari piuttosto che imprestando soldi.

    Soprattutto in tempi incerti come quelli attuali e soprattutto in Italia dove il sistema bancario è clientelare.

     

    La soluzione del prestito diretto

    peer to peer lending C’è invece chi è disposto a prestare i propri soldi, perché in caso contrario li terrebbe fermi sul conto corrente.

    Ed è qui che si incontra domanda, quella dell’azienda che vuole crescere, e offerta, i risparmi di colui che vuole farli rendere.

    L’affare è dunque interessante per entrambi. Serve solo qualcuno che li metta in contatto.
    Questo qualcuno è una piattaforma di digital lending, il cui compito è solo quello di far incontrare i due soggetti.

    Gli specialisti del digital lending sono dunque delle società high-tech. Se proprio vogliamo essere precisi non si occupano di credito ma di software.

    Certamente hanno anche solide conoscenze nel campo finanziario: sono esperti di contratti di credito, del cosiddetto rischio di credito anche conosciuto come rating finanziario e di numerosi altri aspetti del business bancario.

    Per dirla in gergo sono operatori di Fintech, che è una parola che nasce dalla fusione di Finance e Technology.

     

    Come ottenere un prestito digitale

    Per ottenere un prestito digitale è sufficiente iscrivere la propria azienda su una piattaforma di digital lending. Ce ne sono numerose sia italiane che straniere. La procedura non è immediata. Servono diversi documenti, ma sono comunque molti meno rispetto a quelli che si devono portare in banca per avere un prestito.

    D’altra parte un po’ di burocrazia è inevitabile: nessuno è disposto a prestarti dei soldi a scatola chiusa.

    Il costo dell’operazione, oltre ovviamente agli interessi che bisognerà corrispondere ai creditori, è piuttosto basso. Solitamente si paga una percentuale sull’importo ottenuto in prestito al gestore della piattaforma di digital lending.

    Ed è proprio questo il suo guadagno. Più il progetto per cui si chiede un finanziamento è interessante, maggiori sono le probabilità di ottenerlo.

    E allo stesso modo, maggiore è la solidità di un’azienda, minori saranno gli interessi da corrispondere.

     

    Come prestare i soldi su una piattaforma di digital lending

    digital lending trading sicuro Il digital lending è una formula molto interessante anche per chi ha dei capitali da prestare. Sia esso un privato o un fondo d’investimento.

    Gli interessi che si possono ottenere non sono altissimi ma certamente più alti di quanto garantito dalle tradizionali obbligazioni. E decisamente molto di più di quanto offerto dai conti vincolati.

    Esattamente come avviene per le imprese è necessario registrarsi sulla piattaforma, ma in questo caso le formalità sono decisamente meno.

    Una volta aperto il proprio account è possibile vedere i progetti disponibili e scegliere quello che offre il miglior profilo di rischio-rendimento.

    Ogni offerta elenca nel dettaglio le caratteristiche dell’operazione. Il piccolo risparmiatore o il gestore del fondo può così calcolare quanto renderà l’investimento e quale rischio sarà necessario assumere.

    Esattamente come avviene per qualsiasi altro investimento.

     

    Il grande successo del Digital Lending in Italia

    L’Italia è uno dei Paesi in cui il digital lending sta riscuotendo il maggior successo. E questo non è di certo un caso.

    Chiunque abbia un’impresa sa quanto è difficile farsi prestare i soldi dalle banche.

    La trafila burocratica è lunghissima, la garanzie richieste enormi e le condizioni assai sfavorevoli al cliente (e favorevoli per le banche).

    Sulle piattaforme di prestiti peer to peer, come anche vengono chiamati, sono già stati erogati finanziamenti per complessivi 3 miliardi di euro. Una cifra che ci mette davanti alle principali economie del Vecchio Continente, ovvero Francia, Germania e Spagna.

     

    L’attenzione di Bankitalia

    banca di'Italia Il Fintech in generali e le soluzioni digitali per i prestiti alle Pmi hanno attirato l’attenzione anche della Banca d’Italia, il cui compito è quello di vigilare sulla stabilità del sistema finanziario italiano.

    L’istituto guidato da Ignazio Visco ha esaminato una forma molto particolare di digital lending e cioè di digital invoice lending. Si tratta di un servizio di sconto delle fatture che è una delle forme alternative di finanziamento che le imprese possono utilizzare.

    Bankitalia ha rilevato come questa opportunità venga sfruttata dalle Pmi che hanno un difficile accesso al canale bancario. Il giudizio finale di Bankitalia sulle possibilità offerte dal Fintech in generale è molto lusinghiero.

    Parla infatti di “vantaggi senza precedenti” sia per quel che riguarda la riduzione dei costi sia per quel che riguarda la razionalizzazione delle strutture organizzative. Dice cioè che la tecnologia può rendere la finanza molto più efficiente. Qualcosa che i nuovi operatori del settore hanno già scoperto da tempo.

     

    L’offerta Fintech per i clienti italiani

    fintech Ai clienti italiani le aziende Fintech offrono una gamma di prodotti finanziari innovativi.

    Si va dal peer to peer lending al social lending, un’altra forma per prestare piccole somme. Questi servizi sono poi affiancati dai più classici Invoice financing (ovvero prestiti sulle fatture emesse) e VAT Financing (ovvero prestiti sui previsti rimborsi IVA).

    Dal punto di vista del risparmiatore dunque le opportunità sono molte.

    Il ruolo delle banche

    Adesso non resta che capire quale direzione prenderà questa rivoluzione.

    C’è infatti da scommettere che le banche, una volta che si saranno accorte del treno che stanno per perdere, cercheranno di saltarci sopra. Mancano loro i dipendenti qualificati per sfruttare appieno la tecnologia ma non di certo i capitali per investirci.

    Se riusciranno a prendere il Fintech e il digital lending per la coda, come si suol dire, c’è da scommettere se proveranno a tenere per sé tutti i guadagni. Ma la cosa è assai improbabile.

    La cosa bella delle soluzioni high-tech è che favoriscono l’entrata sul mercato di nuove realtà agili e intraprendenti. Oggi tutte le piattaforme di prestiti peer-to-peer sono di origine extra-bancaria e altri operatori, soprattutto stranieri, sono pronti a entrare nel promettente mercato italiano.

    Non bisogna infine dimenticare il ruolo svolto dal capitale dei privati che vogliono metterlo a reddito su canali alternativi. Adesso che hanno capito le possibilità offerte dal digital lending faranno di tutto per continuare a sfruttarlo.

    Qui a Trading Sicuro scommettiamo sul fatto che non sarà tanto facile fermare la rivoluzione del digital lending.

    Articolo scritto da: Giulio Visconti

    Luca Ferrari

    Di origini lombarde, Giulio Visconti ha sempre vissuto a Roma. Ha studiato Economia e si è specializzato in risk management. Una competenza che ha successivamente applicato alla gestione del risparmio.

    Giulio è infatti un apprezzato Private Banker. L’unico campo in cui non applica la rigida disciplina per la gestione del rischio è la cucina: i pranzi che prepara per gli amici sono “esagerati”

    Giulio