- Le Borse sono cadute.
- I titoli governativi più sicuri sono saliti.
- Sono cresciute anche le quotazioni dell’oro e del petrolio.
- Il Bitcoin infine è andato incontro a fortissime oscillazioni.
Niente di sorprendente: come abbiamo più volte sottolineato, le emozioni giocano un importantissimo ruolo sui mercati finanziari e non c’è niente che colpisca più profondamente l’immaginario delle persone di una guerra.
Anche di coloro che non sono direttamente coinvolte nel conflitto.
La guerra in Ucraina è dunque l’occasione per un’approfondita riflessione delle dinamiche dei mercati finanziari in situazioni di forte stress.
Si tratta cioè di una prova sul campo delle teorie che abbiamo esposto in numerosi articoli presenti in questo sito, quelli che parlano di gestione del rischio, di asset alternativi e di controllo delle proprie emozioni.
Per l’esattezza i capitoli di questo articolo tratteranno degli effetti del conflitto fra Russia e Ucraina su:
- Borse
- Bitcoin
- Oro
Per l’Occidente la Guerra in Ucraina è di Natura Finanziaria
Molti osservatori lamentano il fatto che l’Occidente non abbia avuto nessuna reazione militare all’aggressione di Vladimir Putin, ma questo non è corretto.
L’Occidente non ha risposto militarmente alla guerra in Ucraina, ma lo ha fatto scatenando una guerra finanziaria.
Per sapere se la scelta sia stata vincente, bisognerà attendere l’evoluzione del conflitto.
Quel che è sicuro è che la “finanziarizzazione” di Stati Uniti e Europa è arrivata a livelli inimmaginabili.
La realtà occidentale è “finanziaria”. Cioè quello che conta veramente sono le dinamiche che hanno a che fare con la finanza. Tutto il resto conta poco.
Conoscere i segreti dei mercati e del trading non è dunque solo un modo per guadagnare, ma anche un potente strumento per decifrare il mondo in cui viviamo. Non è un caso che l’esclusione del sistema bancario russo dal sistema Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) sia stata presentata come l’arma “nucleare” a disposizione dell’Occidente.
Che Cosa è il Sistema Swift
Sebbene la società che lo gestisce abbia sede in Belgio, è sotto il controllo degli Stati Uniti, che esercitano così l’enorme potere che viene loro dal fatto che il dollaro sia la valuta di riferimento per gli scambi mondiali.
Essere esclusi dallo Swift significa non poter più effettuare e ricevere pagamenti che vedono coinvolta una controparte estera. Le conseguenze sono devastanti.
Basti pensare che gli hotel russi che si appoggiano alla piattaforma di Booking non stanno più ricevendo i pagamenti delle prenotazioni.
Allo stesso tempo i turisti russi che hanno prenotato un soggiorno all’estero e che hanno deciso di cancellarlo, non sono più in grado di ricevere il rimborso.
Il Bitcoin e la Blockchain: l’Alternativa al Sistema Swift
La criptovaluta prima è sprofondata poi schizzata verso l’alto. Il che è stata una grande opportunità per chi fa trading dei CFD Bitcoin.
Solo il tempo dirà in quale direzione sta andando, ma anche in questo caso si possono fare alcune considerazioni.
Innanzitutto il funzionamento del Bitcoin richiede l’impiego di grandi quantità di energia elettrica e il balzo del petrolio e del gas non giocano di certo a suo favore.
In Italia per esempio 52% di energia elettrica che viene prodotta da impianti termici e la guerra in Ucraina avrà un impatto notevole nel costo dell’energia.
D’altra parte la blockchain rappresenta un sistema per i pagamenti alternativo a quello bancario.
Le autorità monetarie non possono intervenire e il sistema Swift è quanto di più lontano dal Bitcoin.
Per la prima volta il Bitcoin può far valere le sue caratteristiche di valuta indipendente da qualsiasi autorità di controllo.
Questo non significa che non presenti determinati limiti, ma per molti cittadini russi ed ucraini rappresenta un’ottima alternativa.
Il caso vuole poi che i due Paesi che si stanno affrontando armi in pugno abbiano un approccio diametralmente opposto al Bitcoin:
- l’Ucraina ha legalizzato le criptovalute (nel 2021)
- la Russia intende vietarle
Da come si comporterà il Bitcoin nelle prossime settimane e nei prossimi si potrà capire molto del suo futuro sviluppo nel campo dei pagamenti.
Fino ad oggi, infatti, si è affermato veramente solo come strumento finanziario.
Crisi delle Borse e Guerra in Ucraina: le Cose non Stanno come Sembra
Quelle europee hanno subito pesantissimi ribassi, mentre Wall Street ha mostrato maggiore resistenza.
L’interpretazione di questi movimenti è sembrata a tutti scontata: “La guerra in Ucraina ha spaventato i mercati che sono crollati”.
Peccato che le cose non stiano così. La realtà è un’altra.
Le Borse erano e sono tutt’ora sopravvalutate e avevano giù iniziato a scendere prima della guerra. La guerra è stato solo un pretesto per vendere, non la causa scatenante delle vendite.
Se non ci fosse stata la guerra, il pretesto sarebbe stato un altro.
Sappi che in altre situazione la guerra è addirittura un pretesto per far salire le Borse. Essa porta infatti distruzione e stimola così l’attività economica per la ricostruzione.
Non ti dimenticare mai quello che più di un secolo fa disse il barone di Rothschild: “Il momento di comprare è quando il sangue scorre nelle strade”.
Un po’ crudo ma rende bene l’idea.
L’Oro Protegge dalla Volatilità
Infatti, quello che da sempre è considerato il bene rifugio per eccellenza è ormai vicino ai massimi di sempre e le probabilità che presto li aggiorni sono concrete. Inoltre, fare trading online sicuro con i cfd è più facile che mai.
Anche per il metallo giallo vale la stessa cosa che abbiamo spiegato riguardo alle Borse.
La guerra si è inserita in un trend già in atto.
L’oro stava già facendo bene prima dell’invasione del Donbass.
Per molti analisti il suo buon momento era dovuto al rialzo dell’inflazione su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma anche questa spiegazione non spiega tutto.
L’oro mantiene effettivamente il potere d’acquisto, ma ci sono altri asset, come per esempio le azioni, che svolgono meglio questa funzione.
Il fattore decisivo è un altro. Ovvero che l’oro tende a far bene quando le Borse vanno male.